Storie di bambini molto antichi by Laura Orvieto

Storie di bambini molto antichi by Laura Orvieto

autore:Laura Orvieto [Orvieto, Laura]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788852084287
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-12-11T16:00:00+00:00


Camminarono e camminarono: le luci rosse e fumose si facevano più intense, e le pareti erano tutte un luccicare di armature, spade, lance, elmi, gambali, corazze e scudi.

Camminarono e camminarono e camminarono, ed eccoli alla grotta del fuoco, nell’officina di Vulcano.

Il re del fuoco stava lavorando a un’armatura meravigliosa, la più bella che Perseo avesse mai veduta. Quando i due entrarono lasciò il lavoro e si avvicinò traversando la grotta. Perseo allora s’accorse che aveva una gamba più corta dell’altra, e zoppicava.

«Chi sei? Che cosa vuoi?»

«Sono Perseo, figlio di Danae e di Zeus. Vado a combattere la perfida Medusa, che attira gli uomini per distruggerli. Ho incontrato sulla mia strada Atena, sorella tua e mia. Da lei ho avuto il suo specchio; eccolo. Ella mi ha ordinato di venire da te, ed eccomi.»

«Hai fatto bene a venire. Atena sa quello che fa e che dice. Questa visita non ti sarà inutile. Guarda questo elmo, l’ho fabbricato io. È di ferro, ma vale più che se fosse d’oro e di diamanti. Leva il tuo d’argento e metti questo di ferro, e non deporlo né giorno né notte, finché non avrai ucciso la Gorgone. Non parlare con nessuno: vai sempre diritto per la tua strada. Quando l’impresa sarà compiuta, mi riporterai il mio elmo di ferro, e io ti renderò il tuo. Ora va’, non perder tempo.»

Per un altro corridoio, più lungo e più buio del primo, il Ciclope accompagnò Perseo fuori della montagna, sulla strada che conduceva verso occidente, dove si trovava la dimora della Notte.

Sempre più buio, sempre più buio, ma guardando nello specchio di Atena, Perseo vedeva come un fievole bagliore lontano, che gli indicava la strada.

E finalmente, nello specchio magico, Perseo vide un occhio.

Era azzurro con riflessi verdi, come il mare quando si annuncia la tempesta.

Riempiva tutto il buio con una luce quasi liquida, e affascinava come un incantesimo.

Perseo fu preso da un irresistibile desiderio di guardare quell’occhio; vederlo non nello specchio ma direttamente, viso contro viso. Era bello, era meraviglioso, era stupendo. Vederlo sarebbe stata una gioia sovrumana.

Ma si irrigidì dentro di sé, ricordò il comando di Atena, combatté e riuscì a vincere la tentazione.

“Se tu lo guardi diventi di pietra, se tu lo guardi diventi di pietra” ripeteva Perseo dentro di sé.

E continuava a camminare all’indietro con gli occhi fissi sullo specchio dentro il quale appariva, sempre più luminoso, l’occhio.

Azzurro con riflessi verdi, come il mare quando si annuncia la tempesta, l’occhio emanava una luce intensa e fosforescente, attirava come se fosse magico, era davvero affascinante e bellissimo.

“Se tu lo guardi diventi di pietra, se tu lo guardi diventi di pietra” si ripeteva Perseo per vincere quella tentazione, che diventava più grande e sempre più grande, a mano a mano che lui si avvicinava alla Medusa.

E andava avanti, camminando all’indietro, e guardando sempre nello specchio.

Adesso intorno all’occhio cominciava a vedere mille e mille puntini luminosi. Erano le piccole teste delle serpi che la Medusa aveva sul capo invece di capelli. Le serpi sentivano che qualcuno si



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